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GESTIONE ANTICORRUZIONE
La procedura ha lo scopo di regolare l’attività del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC), avente la specifica responsabilità di predisporre specifiche misure anticorruzione da inserire nel Modello Organizzativo di SPIM spa e di verificare il funzionamento e l’osservanza, oltre che di curarne l’aggiornamento (come indicato nella Parte Speciale C del Modello).
Viene anche definito l’impianto dei “flussi informativi” da e verso il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, al fine di consentire lo svolgimento efficace del suo ruolo.
I principali riferimenti normativi per l’attività sono:
Altri riferimenti sono
AD | Amministratore Delegato |
CdA | Consiglieri di Amministrazione |
RPC | Responsabile Prevenzione Corruzione |
RPTI | Responsabile Trasparenza e Integrità |
GEST | Responsabile della Gestione SPIM |
TEC | Responsabile Tecnico SPIM |
COM | Responsabile Attività Commerciale |
RPG | Responsabile Controllo Gestione e rapporti con partecipate |
LEG | Responsabile Legale e Procedure Amministrative |
APP | Responsabile Acquisti e gestione iter forniture |
COGE | Responsabile Amministrazione e Contabilità |
SEG | Responsabile Segreteria Organizzativa |
SIA | Responsabile Sistema Informativo Aziendale |
GIS | Gestione Immobili Strumentali |
GTA | Gestione Tecnica Immobili Abitativo |
GCO | Gestione Contrattuale Immobili Abitativo |
GCA | Gestione Condominiale Immobili Abitativo |
VNU | Verifiche Urbanistiche e Normative |
VEN | Commerciale e Vendite |
Matrice delle attività \ responsabilità:
CdA | OdV | AD | RPC | RPTI | Funzioni Aziendali | Soggetti esterni | ||
1 | Nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) | E\C1\A | I | I\C1 | I | I | ||
2 | Svolgimento dei compiti previsti dalla legge per la Prevenzione della Corruzione | I | I | S | E\C1 | S | S | |
3 | Flussi informativi nei confronti del RPC | I | E | E | E | E | ||
4 | Flussi informativi dal RPC verso il vertice di SPIM SpA, l’OdV e altri soggetti | I | I | I | E\C1 | |||
5 | Misure e RPC o Referenti Anticorruzione delle società controllate | A | ||||||
6 | Predisposizione della documentazione prevista in materia di anticorruzione | E\C1 | S |
E=effettua attività | S= supporto operativo | C1=controllo operativo | C2=controllo di secondo livello | I=informato su attività | A=autorizzazione dell’attività |
Il Consiglio di Amministrazione provvede alla nomina del RPC, con apposita “Lettera di nomina”.
La lettera di nomina è brevemente motivata in ordine ai criteri di scelta utilizzati e riporta succintamente l’oggetto dell’incarico e le conseguenti responsabilità, ivi compresa quella di predisporre la redazione della Relazione Annuale sull’attività svolta.
I dati relativi alla nomina sono immediatamente trasmessi all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) utilizzando il modulo dedicato, disponibile sul sito web dell’Autorità, nella sezione servizi on line.
A tale adempimento provvede il Responsabile della Trasparenza e Integrità (RPTI), su input di AD.
In caso di impossibilità di adempimento da parte del RPTI, provvede direttamente un componente del CdA (vd procedura “Gestione Trasparenza” – GOV04). AD comunica la nomina anche all’OdV (vd anche procedura “OdV e Flussi informativi” – GOV02) e al personale aziendale, via e-mail.
Il ruolo di Responsabile della Prevenzione della Corruzione:
L’incarico di RPC ha durata triennale ed è rinnovabile.
Il rinnovo dell’incarico successivo al secondo è subordinato alla impossibilità di attuazione del criterio della rotazione. Di tale impossibilità deve essere dato atto nella delibera di rinnovo della nomina.
Il CdA affida le funzioni di RPC a uno tra i dirigenti della Società.
Nel caso la Società sia priva di figure dirigenziali, il CdA nomina quale RPC una figura dell’organico aziendale che garantisca comunque idonee competenze ed efficacia della funzione.
La funzione di RPC non può essere affidata a un soggetto esterno alla Società.
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione deve, in ogni caso:
Nel caso di adozione, da parte della Società, di un Organismo di Vigilanza a composizione collegiale che preveda un componente interno, la nomina del RPC ricade preferibilmente su tale soggetto. Ciò al fine di garantire un miglior coordinamento tra le figure di controllo.
A prescindere dal ruolo aziendale coperto dal RPC, quest’ultimo esercita tale sua funzione in condizioni di indipendenza dal CdA e da altri eventuali superiori gerarchici o funzionali.
Il CdA garantisce tale indipendenza e garantisce altresì che tutte le funzioni aziendali offrano la necessaria collaborazione e supporto al RPC per lo svolgimento del suo incarico.
La mancata collaborazione delle funzioni aziendali con il RPC nell’esercizio della sua funzione è fonte di responsabilità disciplinare (vd codice disciplinare SPIM)
Gli atti di revoca del RPC sono motivati e immediatamente comunicati all’Autorità Nazionale Anticorruzione e all’OdV, per le rispettive determinazioni (vd anche la procedura “OdV e Flussi informativi” – GOV02). La mancata motivazione o la mancata comunicazione all’ANAC e all’OdV dell’atto di revoca ne comporta l’inefficacia.
Secondo quanto stabilito nell’art.1, c. 5, 7, 10 L. 190/2012, al RPC sono conferiti i poteri di iniziativa e di controllo necessari per assicurare un’effettiva ed efficiente verifica del funzionamento e del rispetto delle misure, adottate nel suo Modello dalla Società, con la specifica finalità di prevenire il verificarsi di condotte corruttive (vd Parte Speciale C del Modello).
Al Responsabile della Prevenzione della Corruzione è quindi affidato il compito di:
La Società, inoltre, essendo sprovvista di un Organismo Indipendente di Valutazione, individua nel proprio Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC), in qualità di soggetto analogo secondo quanto indicato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione nella delibera 77/2013, l’incaricato dell’attività di attestazione sull’adempimento degli obblighi di pubblicazione ex D.lvo 33/2013 e D.L. 90/2014 (Conv. con L 114/2014).
Spetta quindi al RPC il compito di:
Tali documenti sono pubblicati sul sito internet secondo la procedura “Gestione della Trasparenza” – GOV04 e forniti tempestivamente, via email, da RPC all’Amministratore Delegato (AD) e all’Organismo di Vigilanza (OdV).
In ogni caso, secondo le risorse disponibili e le proprie esigenze organizzative, SPIM spa può scegliere, così come previsto dalle direttive fornite dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), di unire nella stessa funzione aziendale le responsabilità relative alla prevenzione della corruzione (RPC) e quelle relative alla trasparenza e all’integrità (RPTI). Di tale scelta viene dato atto nella “Lettera di nomina”.
Il RPC, al fine di adempiere ai propri compiti
Sul piano operativo, il RPC:
Il RPC, ha facoltà di:
L’RPC deve essere tempestivamente informato:
in merito ad atti, comportamenti od eventi che possono costituire anche solo potenzialmente una violazione del Modello Organizzativo rilevante ai fini dell’attività preventiva della corruzione, così come individuata e descritta nella Parte Speciale C del Modello medesimo.
Al fine di facilitare il flusso delle segnalazioni e delle informazioni verso il RPC, è istituito il canale informativo dedicato anticorruzione@spimgenova.it che è portato debitamente a conoscenza dei dipendenti e dei terzi.
Le informazioni verso il RPC sono pertanto inviate tramite posta elettronica all’indirizzo: anticorruzione@spimgenova.it.
Tale indirizzo, accessibile in via esclusiva al RPC, è munito di password di accesso a tutela della massima riservatezza per il mittente. Tale indirizzo è sempre configurato in modo da re-inviare le comunicazioni anche all’indirizzo di posta elettronica dell’Organismo di Vigilanza.
RPC agisce in modo da garantire i mittenti contro qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione, assicurando altresì la riservatezza della loro identità, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti della Società o delle persone accusate erroneamente e/o in mala fede. Le “segnalazioni” pervenute al RPC devono essere raccolte e conservate in un apposito archivio al quale sia consentito l’accesso solo da parte del RPC stesso e che viene da questi consegnato direttamente al suo successore nella funzione.
Il RPC deve essere informato e portato a conoscenza, oltre che della documentazione prescritta dal presente Modello, di ogni altra informazione e/o circostanza proveniente da dipendenti, organi sociali e terzi ed attinente a possibili violazioni del Modello e/o ad eventi suscettibili di rappresentare una condotta rilevante in tema di anticorruzione.
Valgono al riguardo alcune prescrizioni di carattere generale:
Oltre alle segnalazioni di carattere generale, di cui sopra, devono essere obbligatoriamente comunicati al RPC:
SPIM S.p.A. prevede la pubblicazione sul sito web aziendale, sottosezione Altri contenuti-Corruzione, del nome del responsabile della prevenzione della corruzione (RPC) e dell’indirizzo di posta elettronica dedicato anticorruzione@spimgenova.it secondo la procedura “Gestione della Trasparenza” – GOV04.
In tale sede è altresì pubblicato il protocollo per la segnalazione nei seguenti termini:
Segnalazione di reati di stampo corruttivo:
Chiunque può segnalare al Responsabile della Prevenzione della Corruzione di SPIM S.p.A. fatti di cui sia venuto a conoscenza e che possano ragionevolmente integrare un reato di stampo corruttivo o il pericolo di una sua commissione nell’ambito delle attività aziendali.
La comunicazione deve essere indirizzata a anticorruzione@spimgenova.it e contenere una descrizione del fatto, dei tempi e delle persone coinvolte il più precisa possibile, al fine di una sua maggiore utilità (chi-cosa-come-dove-quando).
SPIM garantisce la riservatezza dell’identità del segnalante, anche ai sensi del Codice Privacy, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti della Società o delle persone accusate erroneamente o in malafede.
Segnalazioni anonime o non adeguatamente circostanziate saranno valutate a discrezione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione.
Il RPC valuta le segnalazioni ricevute, purché solidamente argomentate, e le eventuali conseguenti iniziative a sua ragionevole discrezione e responsabilità, ascoltando eventualmente l’autore della segnalazione e/o il responsabile della presunta violazione e motivando per iscritto al C.d.A. l’eventuale decisione di non procedere ad una indagine interna.
RPC è tenuto a prendere in considerazione anche le segnalazioni anonime, se il contenuto delle stesse è tale da giustificare un adeguato approfondimento.
Il RPC riferisce in merito all’attuazione del Modello Organizzativo nella parte rilevante ai fini della normativa anticorruzione, ad eventuali criticità emerse, alla necessità di interventi modificativi.
In particolare:
Il RPC, infine, informa immediatamente l’Amministratore Delegato e l’Organismo di Vigilanza in presenza di circostanze straordinarie quali:
AD, i componenti del CdA e l’OdV posso in qualunque momento richiedere a RPC informazioni o aggiornamenti sulla attività svolta.
Nell’espletamento della sua funzione RPC si coordina costantemente con OdV e, per quanto di competenza con il Responsabile della Trasparenza e dell’Integrità (RPTI)
In considerazione del dettato normativo, SPIM spa, quale società capogruppo, si assicura che l’adozione di misure anticorruzione coinvolga anche le società controllate.
Il RPC di SPIM spa può essere nominato anche per le società del gruppo, con apposita lettera di nomina (vd punto 5.1.1), citando ogni specifica società per la quale dovrà svolgere il compito.
Il RPC della società capogruppo si rapporta e coordina l’attività dei RPC, se nominati, o dei Referenti per l’Anticorruzione delle società controllate.
È possibile regolare nei “Contratti di Servizio” tra la Capogruppo e le controllate – fatta salva la responsabilità del singolo RPC di ciascuna controllata, ove nominato – l’affidamento al RPC della Capogruppo di parte dei compiti di verifica e controllo.
La decisione della stipula di tali “Contratti di Servizio” è presa dagli organi dirigenti di SPIM spa e da quelli di ogni singola controllata, considerata, di volta in volta, l’efficienza e l’utilità dell’istituzione di un apposito RPC o di un Referente per l’Anticorruzione nell’ambito di ogni singola controllata (si veda la procedura “Gestione Societaria” – GOV03).
Il RPC della capogruppo ha in base ai contratti di servizio e nei limiti di quanto previsto dalla legge (ad esempio, segretezza aziendale e privacy, ecc.), i seguenti poteri nei confronti delle controllate:
Il CdA inserisce nella programmazione dell’attività aziendale l’adozione e implementazione di una strategia di prevenzione dei fenomeni corruttivi.
Al RPC può essere riconosciuto, compatibilmente con la normativa vigente e con i CCNL applicabili, un premio di produzione preventivamente stabilito per il raggiungimento di obiettivi annuali predeterminati.
Degli obiettivi, dei parametri di valutazione e dell’assegnazione di tale eventuale premio viene data pubblicazione sul sito aziendale, secondo la procedura “Gestione della Trasparenza” – GOV04.
Anche il corretto adempimento degli obblighi stabiliti dalla normativa e dal Modello in tema di Trasparenza è considerato quale obiettivo aziendale in quanto importante misura di contrasto dei fenomeni corruttivi (vd Parte Speciale C del Modello e procedura “Gestione della Trasparenza” – GOV04)
Secondo il disposto normativo ex L. 190/2012 e ss.mm. e ii., la Responsabilità del RPC può derivare:
In conseguenza di tale inadempimento il RPC incorre in una responsabilità
Secondo il disposto normativo ex L.190/2012 e D.L. 90/2014 (conv. Con L.114/14), concorre a tale titolo di responsabilità anche il CdA.
il RPC incorre in una responsabilità
Il RPC è esentato da tale titolo di responsabilità ove abbia predisposto ed attuato misure anticorruzione adeguate ed efficaci e che tali misure siano state aggirate in modo fraudolento e non evitabile dall’autore del reato(**).
(*)I profili di responsabilità sopradetti sono inseriti tra gli argomenti compresi nel piano di formazione e aggiornamento annuale, al fine di monitorare sia i mutamenti legislativi sia, in particolare, quelli giurisprudenziali connessi alla equiparazione del dipendente pubblico al dipendente di società controllata.
(**) La portata esimente connessa alla predisposizione e attuazione di misure preventive dei fenomeni corruttivi è argomento inserito nel piano di formazione e aggiornamento annuale, al fine di monitorare gli orientamenti giurisprudenziali in materia.
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